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- No - risposi. - Mi son sentito scaraventare per aria mentre mangiavamo
formaggio. -
- Non scherzare. Prima o dopo, devi averlo fatto qualche cosa d'eroico.
Cerca di ricordarti. -
- No, niente d'eroico. -
- Non hai portato dei feriti sulle spalle? Gordini dice che ne hai portati
parecchi, ma il maggiore dell'ospedaletto giura che è impossibile. E lui che
deve firmare la proposta. -
- Non ho portato nessun ferito. Non potevo muovermi. -
- Questo non vorrebbe dire - disse Rinaldi.
Si levò i guanti.
- Vedrai, riusciremo a farti avere la medaglia d'argento. Forse che non ti
sei rifiutato a farti medicare prima degli altri? -
- Non proprio con forza. -
- Questo non c'entra. Guarda come sei ferito. Pensa come sei stato prode, a
voler andare sempre in prima linea. E poi l'offensiva ha avuto successo. -
- Sono riusciti a passare il fiume? -
- In un modo superbo. Hanno fatto un migliaio di prigionieri. Lo dice il
bollettino. Non hai letto ancora? -
- No. -
- Te lo porterò. E' stata un'operazione magnifica. -
- E gli altri come stanno? -
- A meraviglia. Stiamo tutti benissimo e molto fieri di te. Ma raccontami
come e andata. Scommetto che ti danno la medaglia d'argento. Seguita a
raccontare. Non nascondermi niente. - Ci pensò su.
- Ti decoreranno magari anche gl'Inglesi, c'era un inglese con te. Voglio
andarlo a trovare perchè ti raccomandi. Deve ben fare qualche cosa. Soffri
molto? Beviamo un po' di cognac. Tu, vammi a prendere un cavatappi. Ah,
avresti dovuto vedere ieri come ho cavato fuori tre metri d'intestino tenue!
Non sono mai stato così bravo. Un'operazione degna di venir citata nel
Lancet ; tradurrai tu la mia relazione e la manderò al Lancet . Divento
sempre più bravo. Povero, caro il mio piccolo! Non mi hai detto ancora
come ti senti. Dov'è questo dannato cavatappi? Sei così tranquillo e
coraggioso che mi dimentico sempre che stai male. - Coi guanti battè sulla
sponda del letto.
- Ecco il cavatappi, signor Tenente - disse l'ordinanza.
- Apri la bottiglia e porta un bicchiere. Bevi, bebè. Come sta questa povera
testa? Ho guardato la cartella, non c'è frattura. Ma quel maggiore
dell'ospedaletto farebbe meglio a lavorare da macellaio, io saprei operarti
senza farti male. Sto imparando come si fa e ogni giorno ho la mano più
leggera e più esatta. Devi perdonarmi se chiacchiero tanto, ma sono
proprio inquieto di vederti così. Ecco, bevi. E' un buon cognac. Cinquanta
lire, sfido che è buono. Cognac Cinque Stelle . Appena esco, corro da
quell'inglese e avrai anche la loro medaglia. -
- Non è così facile averla. -
- Troppa modestia, ecco il tuo peccato. Manderò l'ufficiale di
collegamento; lui ci sa fare con gl'inglesi. -
- Hai veduto Miss Barkley? -
- Te la porterò. Posso portartela anche subito. -
- Lascia stare - dissi. - Parlami di Gorizia. Che succede alla Villa Rossa? -
E' finita la Villa Rossa. E' due settimane che non cambiano le
ragazze. Non ci vado più. E' una pena. Non sono più donne ma vecchi
soldati anche loro. -
- Proprio non ci vai più? -
- Solo a vedere se arrivano. Entro e ritorno fuori. Tutte mi domandano di
te. Ma è una disgrazia che le tengano tanto, fino a farle diventare dei
vecchi compagni. -
- Neanche le donne di casino hanno forse più voglia di venire al fronte. -
- Ma sì che ne hanno voglia. Ce ne sarebbe un fottio. E' la cattiva
amministrazione. Le tengono lì per quelli che stufano dei fifaus. -
- Povero Rinaldi - dissi. - Tutto solo alla guerra senza nemmeno una
puttana nuova. -
Si versò un altro bicchiere di cognac.
- Non credo che ti faccia male, bebè. Bevi con me. -
Mandai giù il cognac e sentii il suo calore riempirmi. Rinaldi se ne versò
ancora un bicchiere. Adesso era più calmo. Sollevò il bicchiere.
- Alle tue eroiche ferite - disse, - alla tua medaglia d'argento! Di' un po'
piccolo, non ti vengono cattivi desideri a star sdraiato per tanto tempo con
questo caldo? -
- Qualche volta sì. -
- Non riesco a immaginarmi così, io. Diventerei matto. -
- Lo sei di già. -
- Ma ora voglio che ti alzi e torni a casa. Non c'è più nessuno, adesso, che
rientra di notte dopo un'avventura. Più nessuno da prendere in giro, più
nessuno che mi presti quattrini. Nessun fratellino di sangue e compagno di
vita. Perchè ti sei lasciato ferire? -
- Puoi sempre prendere in giro il cappellano. -
- Quel cappellano! Non sono io a prenderlo in giro, è il capitano. A me
piace. Se hai bisogno d'un prete ti consiglio lui. Verrà a trovarti; sta
facendo i preparativi per portarti chissà che cosa. -
- Io gli voglio bene. -
- Oh, lo so. Qualche volta penso che siete un po', come dire, un po' speciali
voi due. Capito? -
- Sei spiritoso. -
- No, qualche volta penso proprio così. Ci sei? Il numero del primo
reggimento Brigata Ancona. -
- Coglione. -
Si alzò infilandosi i guanti.
- Mi piace di farti arrabbiare, bebè. Col tuo cappellano e la tua inglese...
ma alla fine sei come me. -
- No, niente affatto. -
- Sì, sì, un italiano anche tu. Fuoco e fiamma e niente dentro. Almeno non
avessi la pretesa d'esser americano. Noi due siamo fratellini di guerra, e ci
vogliamo bene. -
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